Il corto porno “Queen Kong” con Valentina Nappi

Alla mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, nella sala del teatro Sperimentale, l’8 luglio 2016, è stato proiettato, per scelta audace della direzione artistica, il corto porno Queen Kong che ha molto incuriosito il pubblico. Naturalmente alcuni hanno apprezzato e altri, invece, non hanno gradito. Al termine della proiezione, premiata comunque da grande affluenza, l’attrice protagonista, la pornostar Valentina Nappi, che era seduta in sala assieme agli altri attori Janina Rudenska e Luca Lionello, ha risposto alle domande dei presenti, alcuni soddisfatti al punto da definire l’opera straordinaria e innovativa, altri delusi.

Il cinema porno che piace alle donne

E’ opinione diffusa che l’interesse per il porno gratis sia un privilegio esclusivo dell’universo maschile, ma, in realtà, anche le donne, fino a pochi decenni fa, considerate distanti anni luce da questo genere, appaiono irresistibilmente attratte dal gusto del proibito e, ormai definitivamente libere da ossessivi tabù scaturiti da una percezione innegabilmente sessista, che riserva ai maschi l’esclusiva fruizione di determinati contenuti, hanno infranto le barriere di una consuetudine radicata, per diventare spettatrici privilegiate di video porno. Le donne, però, non si accontentano dei video di sesso amatoriale che sembrano l’uno la copia dell’altro, ma prediligono anche spunti di riflessione sulle complesse dinamiche della vita di coppia, in tutte le sue sfumature. Non è un caso che l’adattamento cinematografico del best seller “50 sfumature di grigio” abbia riscosso un successo notevole, soprattutto tra il pubblico femminile, che, inevitabilmente, si è immedesimato nella vicenda della giovane Anastasia, sedotta dal fascino oscuro e perverso di un uomo, pronto a condurla nei meandri più oscuri e insondabili di una sessualità intrigante, ma pericolosa.

Perché le donne sono sempre più interessate ai porno italiani ? I fattori che determinano questo (relativamente) recente e massiccio coinvolgimento del pubblico femminile sono tanti: desiderio di affermare il diritto a vivere la propria sessualità a 360 gradi, semplice curiosità, solitudine, desiderio inconscio di invadere un territorio tradizionalmente maschile.

Sembra che alle donne risultino particolarmente graditi i cortometraggi di Erika Lust, confessioni intime presentate in chiave cinematografica. X Confession è una felice idea della regista che, sul filo del diario segreto, crea intrecci che rispecchiano storie pseudo-reali che suscitano curiosità. Spettacolo e sesso si fondono in una prospettiva in cui cinema e porno si intrecciano, in modo da trasmettere non solo il gusto per le emozioni forti, ma anche l’attenzione per uno spaccato di vita che i protagonisti condividono per un momento più o meno lungo della loro vita. Le opere di Erika Lust si presentano, dunque, come una sorta di specchio segreto su una sessualità che si manifesta sotto diversi aspetti. Non bisogna dimenticare che, negli ultimi anni, si è affermato un cinema porno prodotto da registe che scendono, per così dire nell’arena di un settore in cui domina spesso la trivialità e l’assoluta mancanza di un filo conduttore, per proporre contenuti di buona qualità, adatti a un pubblico più esigente ed estremamente più variegato. Un genere, dunque, destinato a imporsi sempre di più nei prossimi anni.